Confermata la zona arancione per l’Umbria alla luce dei risultati inviati dall’Istituto superiore di sanità sui 42 campioni positivi al coronavirus – con 18 casi di variante inglese, 12 brasiliana e 3 con altre mutazioni – saranno opportuni nuovi interventi nelle zone più interessate dal fenomeno.
“Fare contenimento in questo momento è importante anche per le province circostanti. L’Umbria rimane arancione quindi, ma è importante implementare alcune zone rosse nelle aree maggiormente colpite nella provincia di Perugia”. Lo ha detto direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute, Giovanni Rezza, intervenuto in video alla conferenza stampa sulla situazione pandemica in regione.
Rezza ha aggiunto che “bisognerà fare uno sforzo per capire come si sono mosse queste varianti ed è bene aumentare l’attenzione anche nelle aree circostanti. Là dove sono state applicate le zone rosse i risultati si sono visti in poco tempo”, ha aggiunto precisando che il fatto di aver individuato presto la circolazione di queste varianti “è importante per tutta l’Italia, visto che la variante brasiliana in particolare, potrebbe compromettere l’efficacia della risposta vaccinale, anche se va detto che non l’annulla”.