Serve una ripartenza dell’azione strategica del governo”, con lo scostamento di bilancio “si e’ verificato un fatto importante”. Cosi’ l”ideologo’ del Pd Goffredo Bettini, in un’intervista a ‘La Repubblica’. “I meriti? Di Berlusconi che ha manifestato un’apertura – aggiunge – del Pd che l’ha accolta e rilanciata. Del governo che ha lavorato alla definizione della proposta. E, infine, del Parlamento.
E’ un primo passo. Vedremo i successivi. Nulla e’ scontato”. Si va verso un esecutivo di unita’ nazionale? “Una maggioranza gia’ c’e’. Piuttosto e’ il tentativo da parte di tutto il Parlamento di una ‘speciale’ collaborazione nel mezzo della tempesta che stiamo vivendo”. Ma no all’ingresso al governo di FI: “Sarebbe cinico sfruttare il dolore e le ferite che ovunque ci circondano per immaginare manovre politiche o trasformismi improvvisati”. Chiusa la fase emergenziale “ci potranno essere le condizioni di una ‘ripartenza’ dell’azione strategica dell’esecutivo. Che serve. Con il coinvolgimento massimo delle forze politiche di maggioranza.
Attorno a Conte, che non e’ in discussione”. Zingaretti e Renzi vicepremier? “Nei prossimi mesi ci giochiamo il futuro della Nazione. Per una vera classe dirigente non e’ questo il momento di ritrarsi, piuttosto di fare tutti un passo in avanti”. Berlusconi? “La coalizione di governo c’e’. Fino al 2023 non vedo l’opportunita’ di cambiamenti. E poi lo stesso Berlusconi si e’ detto indisponibile. Intende restare all’opposizione, seppure con il suo profilo distinto: liberale e europeista. Molto diverso dal resto della destra”. La perdita di parlamentari del M5s non preoccupa Bettini: “Mi interessa molto di piu’ l’esito degli Stati generali: spero si stabilizzi e continui a sviluppare una vocazione di governo e di proposta. In questo senso ho letto con molto interesse i 10 punti di programma avanzati ieri da Di Maio”. Sul Mes pero’ sono irremovibili e il governo rischia l’implosione: “No, se si ragiona in modo politico e non ideologico. Vedremo anche qui come si comportera’ il centrodestra, diviso tra europeisti e sovranisti. Il Pd e’ favorevole. La valutazione sui tempi, dunque, e’ compito principalmente del premier e di Gualtieri”.