Massimo Galli è scettico su quella che definisce estrema rilassatezza di alcuni colleghi nel dire che il Coronavirus si sia indebolito. In un’intervista a La Stampa, il direttore del reparto Malattie Infettive del Sacco di Milano, ha chiarito il suo punto di vista.
“Temo che forse è stato detto troppo a favore di una certa rilassatezza sottolineando con frequenza che il virus si fosse indebolito. Poi però sono venuti fuori una serie di focolai che dimostrano che in realtà non si è indebolito per niente”, queste le sue parole. Ha poi spiegato che bisogna essere pronti all’arrivo dell’autunno: “L’autunno è lontano e non so cosa capiterà, di certo però dobbiamo essere preparati a qualunque evenienza”.
A Padova “è stata isolata una sequenza del Coronavirus non legata al ceppo tedesco ma che somiglia vagamente a quella dei due coniugi cinesi curati al Centro Spallanzani di Roma”, ha detto Galli. Come se lo spiega? “Con quella che chiamerei ‘l’ipotesi della banalità’ e cioè che sia anche possibile che in questi mesi sia stato presente più di un ceppo, ma questo che abbiamo isolato su Padova non è stato per nostra fortuna altrettanto contagioso e diffuso come quello arrivato dalla Germania. In questi casi l’unica cosa che possiamo fare è lavorare molto, studiare molto e non innamorarci delle ipotesi altrimenti rischiamo di prendere cantonate”.